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IL TEMPIO, il suo primo romanzo...

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hanjalou
view post Posted on 26/6/2007, 20:22




romanzo magari e' una parola grossa..... -_-
questo e' il prologo.



IL TEMPIO


Triex aprì lentamente gli occhi..intorpidito..le stelle brillavano lucenti più che mai attorno alle dodici lune . Il corpo era pesante..come se avesse dormito per tanto, troppo tempo. Era sdraiato su nuda roccia e, alzandosi, la prima cosa che vide fu un giovane ragazzo dai capelli rossi, lunghi e il volto tempestato da lentiggini.
“Dove sono?” chiese al ragazzo tirandosi in piedi.
“Non lo so… mi sono svegliato poco prima di te..sembrerebbe un tempio che dici?”.
Poteva esserlo…era una piattaforma circolare ..in marmo grigio..come sospesa in aria, probabilmente da una struttura sottostante..al centro una piccola costruzione sostenuta da colonne antiche..sull’entrata una fiamma stilizzata argentata…la stessa che si trovava sul petto dell’armatura del giovane lentigginoso.
“Conosci il significato del simbolo?” chiese Triex.
“Emh..sì… è il simbolo della religione alla quale appartengo…”
Colpi di tosse alle loro spalle..non erano gli unici presenti.
“Dove diavolo?!” disse il biondo uomo dietro di loro con aria minacciosa e malfidente.
“Non ti preoccupare..siamo sulla stessa barca…anche noi non..” il giovane religioso fu interrotto da un acuto rumore innaturale e dal dorso della mano del tipo emerse una lama strana ,di luce bluastra dall’aria eterea.
“Senti un po’!!? Ritrai subito quella cosa se non vuoi che ti faccia due buchi nello stomaco!!” disse Triex estraendo uno stocco dal fodero.
“No fermi! Qua nessuno farà del male agli altri va bene? Rinfoderate le armi e cerchiamo di capire cosa ci facciamo qui noi cinque!”.
“Cinque!?” esclamarono all’unisono .
In effetti altri individui erano in piedi vicino a loro,due tipi piuttosto inusuali;uno alto, magro e slanciato dai capelli bluastri e gli occhi stralunati,l’altro un po’ più basso con una posa felina calato in abiti da esploratore .
“Wilson stai bene vero???!!!” disse lo strambo tipo alto estraendo una statuetta verde smeraldo fatta a sua immagine e somiglianza da un taschino,la preoccupazione nella voce era reale e Triex rimase a bocca aperta nel vedere che la statuina agitava la testolina in senso negativo!!
“Ma che cavolo?” Triex era quasi esilarato dalla situazione,non sapeva se trovare più ridicolo il folle figuro o il tipo peloso al suo fianco.
“Ehm… forse è il caso che ci chiariamo un’ attimo tra di noi che dite?” il giovane rossiccio appariva il più accomodante dei cinque..”magari presentandoci ? Io sono Gilian della Fiamma d’argento.”.
“Il mio nome è Triex Ealbay”.
“Sei un mezzelfo !!?” commentò il tipo bestiale accuattato ”Hai le orecchie a punta!!”.
“Caspita che acume!” rispose ironico Triex ”meno male che ce l'hai detto che sono un mezzelfo e che ho le orecchie a punta! Come avremmo fatto senza la tua geniale intuizione!! Tu piuttosto.. cosa sei?”.
“Mi chiamo Kodreth..” affermò avvilito “sono un morfico..”.
“Un cosa?!!” disse Triex.
“Un morfico” ribadì Gilian” ha sangue di licantropo nelle vene..come tu lo hai di elfo nelle tue..”.
“Io sono Edilrot di Bersania” disse il capellone blu con fare nobile come se il suo nome fosse la cosa più importante del mondo.
“Bersania?” chiese Kodreth ”Dove si trova la Bersania?”.
“Non ne ho la più pallida idea!!! Ah ah ah ah ah ah ah ah!!!!” rispose rimettendo Wilson a forza nel taschino…ci fu qualche secondo di silenzio imbarazzato mentre Edilrot scrutava intensamente con i suoi occhi blu notte i quattro sventurati.
“Sì va bene..io sono Adam” il biondo ruppe il silenzio.
“Tu e il micio non li avete dei cognomi?” chiese con aria seccata Triex.
“No..non credo almeno..non ricordo..” replicò Adam.
“Io non penso di avercelo avuto mai un cognome…” disse Kodreth.
“Ora che sappiamo i nostri nomi..vorrei sapere chi diavolo mi ha portato qui! Siete stati voi?” chiese Adam.
“No” risposero più o meno tutti all’unisono.
“Insomma che posto è mai questo ?” si chiese Triex avvicinandosi un po’alla struttura centrale con il simbolo della fiamma.
“Mi sembra tutto molto innaturale..” continuò Adam.
“Gilian..hai detto poco fa che questo è il simbolo della tua religione.. che sarebbe?”.
“Non la conosci??” Gilian stupito ”Questo è il simbolo della sacra Fiamma Argentea che ha portato luce nel mondo e agli uomini”.
“Sì sì ..certo…” rispose Triex evidentemente scettico sull’argomento ”quindi devo dedurre che la tua cara fiamma ci ha portati qui tutti contro la nostra volontà? Perché poi? Io non conosco nessuno di voi e mi sono sempre tenuto ben lontano da ogni fasullo credo e organizzazione pseudoreligiosa…branchi di approfittatori delle menti stupide e deboli..”
”Ehm..” lo interruppe Gilian ”non credo che sia il caso di offendermi così.. in ogni caso non conosco il motivo della nostra presenza qui più di te e se realmente la mia chiesa è coinvolta nella cosa..”.
Altra interruzione…dal piccolo tempio venivano dei singhiozzi di bambina..
“C’è qualcuno lì dentro..” disse Kodret.
Si avvicinarono guardinghi alla struttura di pietra e un bagliore bluastro illuminava la piccola stanza che si parava davanti ai loro occhi.
Una bambina.. avrà avuto massimo una decina di anni piangeva lacrime di puro dispiacere. C’era un che di innaturale nella visione..la piccolina era avvolta dallo stesso lucore che diffondeva chiarore attorno a lei.
“Una bambina!” esclamò ancora Kodret.. Triex lo guardò seccato.
“Bimba cosa ti perplime in codesto tal modo?” chiese Edilrot con una voce infantile.
Lei però non rispose, come se, in realtà, non fosse lì. Continuava a piangere e a un certo punto disse disperata ”Che ne sarà delle loro anime?”. Poi sembrò poter vedere il quintetto di fronte a lei, non emise più alcun suono, i cinque erano paralizzati dall’assurda situazione…poi qualcosa di ancora più prodigioso accadde..nelle orbite della bimba poteva vedersi l’universo …sia nella sua totalità che nei minimi particolari.. costellazioni maestose brillavano in lei ..e poi d’un tratto svanì ai loro occhi come un illusione.
“Che storia!!!” esclamò Edilrot tutto eccitato ”Sicuramente una giovane pulzella in pericolo!! Cosa aspettiamo ordunque!! Andiamo a salvarla dal malvagio drago che la tiene rinchiusa nel più pericoloso sotterraneo dell’universo!! Perché costei è sicuramente la fanciulla del destino la cui salvezza deciderà le sorti del nostro tempo!! Non mi stupirei, poi, se lei, crescendo si innamorerà del prode signore di Bersania e convolando a nozze governeremo sotto il nostro regime bonario l’intera gente mortale che ci adorerà per l’eterno susseguirsi dei secoli che verranno portando seco forza alla nostra dinastia di immortali pargoli dall’estrema bellezza che sedurranno le più belle dee del cosmo per poi sposarle e rafforzare così il nostro glorioso e imperituro imperioso impero di Bersania!!!Ah ah ah ah haah !”.
“Questo è completamente andato..” disse Adam .
Triex intervenne con tono calmo e accondiscendente “Ehm..signor Bersania si dia una calmata..non sappiamo chi è quella fanciulla”.
“Ma io lo so! Me lo sento nel sangue nobile della mia terra!” vagheggiò di nuovo facendo ampi balzi verso il bordo della piattaforma ” essa.. cioè ella.. è la mia promessa lo so!! OOOoooh..amor mio.. mi stai chiamando da te dalle tenebre! Ti sto cercando angelo mio! Questo tormento sta per finire! Io sto arrivando da te! So che mi senti ovunque tu sei!!! Io ti cercherò! Io ti trovAAAAAH!”.
Un’espressione di paura si dipinse sul volto del figuro rimbalzante che improvvisamente si accuattò sul bordo e guardò in giù nel sottostante vuoto ”Non è possibile..cioè è assurdo f-fantastico”.
Gli altri quattro si avvicinarono e guardarono in giù..il cielo e le stelle si estendevano anche verso il basso dando la sensazione che il tempio piattaforma non fosse affatto sostenuto da qualche struttura sottostante ma fluttuasse in modo inspiegabile nell’universo.
Kodret riuscì a stento a trattenere un conato di vomito causato dall’emozione.
“D’accordo ora basta!” urlò Adam ”evidentemente le cose sono due: o sto sognando oppure qualcuno ci sta prendendo per i fondelli con trucchi e illusioni.. ma io non sono il tipo che si fa prendere per il naso quindi CHIUNQUE TU SIA ESCI SUBITO ALLO SCOPERTO O GIURO CHE QUANDO TI PRENDERO’ LA MIA LAMA NON SARA’ MAGNANIMA CON TE!”…la voce echeggiò attorno ma non ottenne alcuna risposta.
“Evidentemente se anche ci fosse qualcuno qua attorno la tua minaccia non lo ha scosso” notò Triex ”Ragioniamo un attimo.. dobbiamo trovare il significato della nostra presenza qui nella nostra memoria.. ricordiamoci cosa stavamo facendo poco prima di ..” si interruppe con il fiato mozzato e guardò gli altri con occhi agghiacciati comprendendo che anche agli altri si era palesata improvvisamente un’angosciante verità ”non ricordo niente..niente di..” Il panico esplose!
“Non è possibile..mi sento così vuoto..come se non esistessi realmente..” affermò Adam.
“Chi ci può aver fatto questo?” chiese Kodret mentre Gilian guardava in alto ammutolito. Edilrot intanto sogghignava a terra continuando a osservare le stelle che si estendevano sotto di lui al di là del bordo.
“Non è possibile” lacrime sgorgavano copiose dagli occhi di Adam ”non è possibile!”.
“Riprendiamo la calma “ disse Gilian dopo qualche minuto di urla lacrime e corse forsennate dei suoi compari ”calmiamoci e vediamo cosa fare..”. Mano a mano tutti si ricomposero in qualche modo ”La cosa che assolutamente dobbiamo fare è stare uniti e tranquilli..e fare una cosa alla volta.” Tutti parvero giovare dell’estrema calma del giovane sacerdote ”Io direi che intanto possiamo vedere come cavarci fuori da qui prima di perdere completamente la ragione..”.
“D’accordo” accossentì Triex ”vediamo se c’è un qualche passaggio o cose simili.”.
Non fece quasi tempo a terminare la frase che un duro suono roccioso rivelò il movimento di una piastrellona di marmo che si spostò lateralmente rivelando un passaggio buio verso il basso.Tutti si avvicinarono eccitati.
“Buio,il passaggio è buio.”disse Kodret. Erano presenti su un lato del passaggio grossi e comodi appigli regolari che sparivano man mano che l’oscurità li inghiottiva.
“Cosa facciamo?” domandò Adam ”scendiamo nella più totale oscurità?”.
“Non sarà necessario” affermò rassicurante Gilian ”provvederò io a portare un po’di luce”, chiuse gli occhi estraendo una freccia dalla faretra che portava in spalla e mormoro “Fiamma..”. La punta si illuminò di un sorprendente bagliore argentato che illuminava fortemente per metri .”Ora possiamo scendere più tranquilli” disse Gilian leggermente orgoglioso .
I compagni nonostante il loro silenzio apparvero grati della soluzione e uno a uno scesero con calma per il passaggio facendo molta attenzione.
Atterrarono su una altra superficie pietrosa e la freccia luminosa di Gilian rivelò parte del luogo dove erano scesi..sembrava proprio una sala da cerimonia della medesima religione..un altare, svariate colonne e porte erano adornate dal simbolo argentato e in fondo alla stanza un portone doppio che lasciava trasparire una luce dorata dalle piccole fessure.
“Un po’ polveroso qui eh?” disse Adam mentre Kodret emise uno starnuto imbarazzante che li fece sobbalzare tutti con estremo fastidio di Triex!!
“Sssshhhhhh” intimò Edilrot a Kodret portandosi il dito alla bocca e squadrandolo come se stesse pensando a una punizione da infliggergli ”il DRAGO potrebbe sentirci!!!”.
“Qui non c’è nessun drago!!!” asserì Triex ”O almeno lo spero perché se per sfortuna tu avessi ragione saremmo belli che finiti..io non sono in grado di affrontare un drago ..almeno credo…” era così deprimente non sapere nulla di sé..” Ad ogni modo questo piccolo tempio sotterraneo non mi sembra molto frequentato, anzi, mi sembra proprio in stato totale di abbandono..” si guardò un attimo attorno ”Io direi di aprire il portone grande là in fondo e vedere cosa emette tutta quella luce..”.
“Sei dunque pazzo?!!!” sussurò con voce stressata Edilrot ”Quel bagliore è sicuramente dato dall’enorme tesoro del drago che ci sta aspettando famelico proprio dietro la porta!!”. ”Dammi la forza!” scongiurò Triex alzando gli occhi al cielo con espressione implorante..”Stai pregando?” chiese con tono leggermente beffardo Gilian. ”No” rispose secco “Parlavo con il mio io interiore”.
“Fantasie a parte non possiamo restare qui ad ammuffire in mezzo alla polvere di questo tugurio” incitò Adam ”Quindi estraiamo le armi.. vedo che tutti in qualche modo le abbiamo.. e apriamo questo fottuto portone!” la lama di energia blu gli si rimaterializzò sul dorso.
“D’accordo” Kodreth estrasse una lama corta.
“Prudenza” disse Gilian con l’arco teso mentre Triex sfilò il suo stocco.
“Stiamo arrivando drago” epicizzò Edilrot che senza aver estratto alcunchè fece un passo avanti e spalancò con baldanza il portone…una luce accecante li investì e subito dopo un urlò di terrore si levò nell’aria!

Edited by hanjalou - 12/7/2007, 19:53
 
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Freddie Krueger81
view post Posted on 6/7/2007, 01:02




....KORTH


La donna emise un urlo di puro terrore e fece cadere dalla testa il cesto carico di pagnotte che si sparsero caoticamente sul porfidoro del viottolo..era caduta a terra per lo spavento e le sue povere ginocchia si sbucciarono a contatto con il terreno, davanti a lei una figura inquietante dai lunghi capelli blu era circondata da quattro figure armate e minacciose!
“Non fatemi del male “ strillò ”non ho nulla a parte questo pane! V-vi prego ..ho dei bambini…”.
Uno dei cinque abbassò il suo arco e disse ”Giù le armi ragazzi..abbiamo fatto un enorme errore…”. Triex e gli altri rinfoderarono le armi mentre la sventurata raccoglieva in fretta e furia il pane e fuggiva sconvolta dal viottolo.
“Siamo in un vicolo e…ed è giorno” disse Triex stupito ”eppure poco fa nel tempio era notte…cosa significa?”.
“Non lo so” rispose Gilian ”probabilmente il luogo dove eravamo era poco credibile non siete d’accordo?”
Uscirono dal tempio e si voltarono insieme per guardarlo..era una struttura fatiscente e minuscola..le porte marcite e malandate, i muri pieni di buchi e segni profanatori.
Le strutture accanto invece apparivano ben curate e abitate…svariate persone erano affacciate probabilmente attirate dall’urlo della donna ma nessuna parlava.
“Che dite ci allontaniamo? Mi sento un po’ osservato.. ” propose Adam.
“Sì d’accordo spostiamoci da qui e vediamo in che paese siamo finiti.” acconsentì Triex.
Non era un paesino..appena usciti dal vicoletto un panorama mozzafiato si palesò ai loro occhi: enormi vie lastricate e ben curate erano percorse da sciami di persone, un’enorme cattedrale gloriosa era méta di centinaia di persone in fila per potervi entrare e sopra di essa levitava un palazzo volante che lentamente roteava su se stesso rivelando le sue innumerevoli torri.
Nel cielo volavano poi delle carrozze d’argento senza traino..
“Bellissimo!”ammirò Kodreth
“Veramente maestosa quella cattedrale! Per non parlare di quella cosa volante!” disse Adam.
“Cosa facciamo? Dobbiamo capire dove ci troviamo!” Triex era molto agitato.
“Provo a chiedere io a qualcuno” scattò Kodreth che prima che qualcuno potesse fermarlo aveva già brancato un nano vestito in abiti eleganti.
“Scusi buon uomo..”
”Io non sono buono!!”
lo interruppe maleducatamente il nano
”Tantomeno sono un uomo!!!”.
Kodreth era stupito dalla rabbia del nano che era tutto paonazzo per la tensione e innocentemente chiese ”Se non è un uomo allora vuol dire che lei..che lei ..lei è..”
“UN NANO!!! Perché che idea ti eri fatto razza di coso!!! Io sono UN NANO e noi nani siamo stufi di essere chiamati uomo..noi non c’entriamo nulla con gli uomini …sono UN NANO !!!! “.
“V-va bene non ti arrabbiare non volevo…” rispose Kodreth imbarazzato.
“Qualche problema?” intervenne Triex.
“Certo che c’è un problema” sbottò il nano mettendosi a posto la camicia argentata nei pantaloni ”il tipo qua mi ha chiamato buon uomo!!! IO SONO UN NANO!! UN NANO CAPITO? Quanto basso e tozzo devo diventare per far capire a voi cittadini che sono UN NANO!!!”
Sbuffò…
”Ad ogni modo cosa volete da UN NANO come me? Avete bisogno di una consulenza?”
chiese facendo scintillare al sole la spilla che portava sul petto con fare orgoglioso. La spilla raffigurava un’arpia dorata con in cima una corona.. i contorni erano rosso fiammeggianti e la scritta Kundarak era nella parte inferiore.
“No nessuna consulenza..” disse Triex ”gradiremmo sapere dove ci troviamo..”.
“Siamo nel quartiere dei templi..” rispose deluso il nano ”quella di fronte a voi è la cattedrale della Schiera Sovrana…ma io non sono una guida turistica perciò..”
”No..” lo interruppe Triex ”vorremmo sapere più in generale…insomma”
il nano lo guardava torvo
”come si chiama questa città? “
“Ma mi state prendendo in giro PER LE CINQUE NAZIONI!!! Siamo a Korth! La capitale!”
“La capitale di cosa?” incalzò Kodreth.
“Del Karrnath!!! Insomma non ho tempo da perdere con degli sciamannati come voi! Ho tante cose da fare oggi.. come tutti i giorni del resto!!! Quindi vi saluto e vi raccomando: fatevi vedere da qualcuno bravo! AH!”
Si stava allontanando con passo superbo quando improvvisamente si voltò, tornò da Triex porgendogli un bigliettino dorato e disse con tono amichevole e finto ”Se per caso voialtri aveste voglia di fare una visita al nostro enclave per discutere della protezione e gestione economica dei vostri averi e monete siete i benvenuti..qui c’è l’indirizzo e chiedete di Bolaim IL NANO. Buona giornata!!!” sorrise e si allontanò mentre Triex scrutava con sospetto il biglietto.
Videro il nano allontanarsi mentre un figuro si avvicinò e gli chiese ”Scusi buon uomo..”
“Non sono un buon uomo! Sono UN NANO e pure malvagissimo..” e scomparve dietro una via insieme al nuovo sventurato…
“Cosa facciamo?” chiese Adam.
“Non so ..; proviamo a fare un piccolo giro e poi troviamo un posto dove mangiare.. non so voi ma io nonostante sia sconvolto mi sembra di non mangiare da mesi.” disse Triex.
Girarono spauriti per circa un’ora osservando la gente affaccendarsi nelle questioni quotidiane.. venditori, calzolai, fabbri, artisti di strada.
Korth era una città molto viva e il sole portava calore e luce.. qualcosa però guastava l’immagine.. la gente non era felice come avrebbe dovuto, c’era un fondo di tristezza in tutti i loro volti, addirittura in quello dei bambini si poteva scorgere lo sguardo di chi aveva sofferto molto.
C’erano parecchi mendicanti.. tanti! La maggior parte di loro era mutilata in qualche modo e tutti li ignoravano sistematicamente.. tutti tranne le guardie.
All’improvviso assistettero a una scena terribile.. quattro uomini stavano pestando a sangue un povero vecchio cieco. Nessuno interveniva per aiutare l’anziano e si tenevano a debita distanza, capirono presto il perché…i quattro figuri erano guardie in armatura di cuoio e armate di mazze chiodate e cosa ancora più terrificante uno di loro non era umano.. era putrido nelle sue vesti umane, la carne raggrinzita marciva alla luce del sole e ridendo la sua fetida bocca rigettava orribili cagnotti .
“Allontaniamoci da qui!” ordinò Triex.
” Ma Triex potrebbero ucciderlo” lo contraddì Gilian ”dobbiamo fare qualcosa!”
“Io non mi metto nei guai per un vecchio del cavolo.. avrà fatto sicuramente qualcosa di sbagliato.. e poi non sappiamo chi siamo, cosa ci facciamo qui e se ci stanno cercando.. per quel che ne posso sapere io tutto questo potrebbe non essere la realtà!” asserì il mezzelfo.
“Ma cos’è la realtà se non l’inganno che noi tutti continuiamo a perpetrare sin dall’alba dei tempi per giustificare le nostre imbarazzanti esistenze?” chiese Edilrot…
...nessuno gli rispose…
“Ha ragione Triex” affermò Adam ”meglio farci i fatti nostri che siamo già nei casini!!”
“Ma come potete ragionare così! Un povero uomo è in pericolo! Dobbiamo aiutarlo!” insistette Gilian.
“Perché non vai tu?” rispose in tono di sfida Triex ”Se ci tieni tanto a farti spaccare la faccia !”.
Gilian si sentì impotente.. le braccia esili e il volto disperato ”Non posso da solo…” leggere lacrime si stavano formando sui suoi occhi..
“Allora teliamo” suggerì Adam.
Vagarono circospetti per le vie dell’immensa città con Gilian ammutolito e bianco in viso, il pensiero fisso del povero vecchio massacrato di botte nella sua mente. Come avevano potuto lasciarlo alla mercé di quei bastardi? Chissà che ne era di lui ormai.
Gli altri continuavano a parlottare tra loro come se nulla fosse presi solo dallo scoprire cosa c’era attorno a loro.
All’improvviso delle grandi minacciose nubi nere si allearono tra loro nel cielo creando un’atmosfera di tensione. Piccole gocce iniziarono a precipitare mentre lampi e tuoni apparivano.
“Dobbiamo trovare un posto dove ripararci…” disse Triex.
“La' c’è una locanda…” suggerì Adam ”potremmo provare lì.”
Il locale era accogliente e pieno di persone che ciarlavano e bevevano. Molti nani discutevano tra loro di conti e percentuali e una ragazza carina dai capelli rossi in grembiule si aggirava agilmente indaffarata tra i tavoli.
Sull’entrata una figura curiosa stava ferma immobile con le braccia incrociate al petto..era tutta in metallo arrugginita con un elmo inquietante e maestoso allo stesso tempo. Kodreth toccò la statua di metallo con fare curioso ed emise un urlo nel vedere che si era mossa ”Che vuoi?” una luce bluastra era apparsa nell’elmo per raffigurare due occhi, ”N-niente..pensavo che insomma..”.
L’intera locanda scoppiò a ridere.
“Signori lasciate stare Rug e accomodatevi in fretta a quel tavolo.. é l’unico rimasto libero per ora. ” Fu un’uomo dietro il bancone in fondo a parlare, un figuro massiccio con baffoni scuri.
L’atmosfera di ilarità scemò non appena un gruppetto di uomini notarono il simbolo argentato presente sullo scudo e l’armatura di maglie di Gilian..
Iniziarono tutti a bisbigliare tra loro guardando torvo il piccolo sacerdote…
“Mmmh…mi sa che non gli stai molto simpatico Gilian.” commentò Adam ”Cos’hai combinato?”.
“Penso che, più che con me, hanno problemi con quello che rappresento..”
Nell’aria si levarono parole come “Schifoso dittatore” ”Brucia bambini”
“Bruci bambini Gilian?” insinuò con fare tagliente Triex. ”Non brucio nessuno io!” rispose secco “Nessuno!”.
Si sedettero..”Nascondi almeno i simboli altrimenti mi sa proprio che finirà in rissa.” suggerì Adam.
“D’accordo”. Posò lo scudo sotto il tavolo e coprì l’armatura con il mantello.
“Signori?” la cameriera si avvicinò a loro ”Cosa desiderate?”.
Nel guardarla Triex sentì il cuore fermarsi e la bocca si inaridì.. c’era qualcosa in lei che aveva smosso il suo stomaco.. una terribile nostalgia.. si guardarono qualche istante.. ammutoliti.
“Mangiare?” chiese Triex ironicamente. ”Ovvio! Intendevo cosa mezzelfo del ciufolo.”
“Emh..” Adam tirò una piccola gomitata a Triex. ”Ma abbiamo qualcosa per pagare?”
“Io ho del denaro qui.” disse Gilian estraendo delle monete d’argento dalla sacca sul fianco. ”Voi non avete nulla? Vorrà dire che offrirò io…”
“Allora che vi porto?” inzigò la rossa. ” Faccia lei leggiadra creatura.. ci fidiamo del suo gusto.” Disse Edilrot.
“Va bene” e tornò al bancone per prendere un vassoio carico di bicchieri.
“Che ti e' preso prima? Sembrava che lei ti avesse pietrificato!” chiese Adam.
“Non lo so..ma è come se la avessi già vista da qualche parte..però non lo so”
“Lei non pare averti riconosciuto.. mi sa che ti sbagli.. o forse anche se l’avessi vista magari è stato solo un’incontro di poco conto”
“Non so..”
“Sì Wilson ecco qua sei contento ora?” disse Edilrot posando la statuina smeraldo che si mise a camminare curiosa sul tavolo.
“Lo so che non è granchè come locale ma per ora ci dobbiamo accontentare non credi?”.
La statuina, identica a Edilrot, pareva ignorarlo e guardava altezzoso Kodreth che era in imbarazzo;
“Si può sapere che razza di diavoleria è quel coso?” chiese Triex;
“Non è un coso! Si chiama Wilson!”
“E cosa sarebbe?”
“Il mio compagno di viaggio ovvio!”
“Ma è vivo?”
“Certo che sì! Lui è una parte di me!”
“Una parte di te?”
“Sì! Quando l’ho creato …o almeno penso di averlo creato io..ho infuso in lui una parte della mia personalità!!”
“Che fortuna!! E sarebbe?”
“Lui è la mia parte bugiarda! Vero Wilson?” Il cristallo agitò la testa negando l’affermazione di Edilrot.
“Mi vuoi bene vero Wilson?” . Annuì…..
“Oh…va bene lo stesso!!! Allora torna nel taschino lurido ingrato!!!” e lo rificcò nei vestiti violacei.
“Ecco qua!” la cameriera era tornata ”Birra di Bosconotte e la miglior carne del Karrnath alla griglia con patate piccanti…così poi bevete ancora!!!”
“Grazie! Come ti chiami?” chiese Triex
“Miriam. E tu?”
“Triex Ealbay.”
Si presentarono tutti..
“E tu sei membro del casato Orien?” chiese Miriam rivolgendosi a Adam.
“Casato cosa?”
“Casato Orien? Il marchio del drago che hai sulla spalla non è del casato Orien? Forse mi sono sbagliata. Scusa.” E si allontanò chiamata dal tipo dietro al bancone.
Sulla spalla destra di Adam c’era una specie di tatuaggio tribale…si vedeva perfettamente poiché il ragazzo andava in giro sbracciato.
“Chissà cos’è questa storia del casato?” si domandò..
“Domani avremo qualcosa da fare mi sa! Indagheremo su questa storia del marchio e il casato al quale dovresti appartenere…magari ti riconosceranno e ci potranno dire qualcosa sulla nostra assurda situazione..”. L’idea di Triex parve cogliere il consenso di tutti tranne Adam. ”Non lo so…magari indaghiamo con cautela.. chissà che cos’è questa storia! Magari 'sti tipi del casato mi vogliono fare la pelle e io non lo so..”;
“Perché lo credi?” chiese Gilian ”ti ricordi qualche cosa?”.
“No..però non mi fido…”
“Scusate ma mi sembra che quel tizio nell’angolo ci stia osservando insistentemente..” disse Kodreth.
Effettivamente una figura ammantata di nero sedeva in un angolo mangiando pollo a mani nude in modo molto elegante. Le sue mani erano bianche e le unghie nere e lunghe laceravano in maniera inquietante la carne. Nel notare che i cinque si erano accorti di lui fece un cenno di saluto a Adam si alzò subito per andare verso di lui..
“Dove vai Adam?!” chiese Gilian impaurito senza ottenere risposta.
“Cosa vuoi?!” disse Adam scortesemente alla figura.
“Sei tu che sei venuto al mio tavolo giovane Adam…dovrei farti io questa domanda..” nel rivolgergli la parola il volto gli si scoprì un poco.. bianco come le mani, con labbra nere e occhi da serpente..
“C-cosa sei? Come fai a sapere il mio nome?”
“Il tuo nome? L’ho sentito prima quando ti sei presentato alla dolce Miriam. SIEDITI…”
Adam non potè farne a meno.
“Ora dimmi Adam.. come pensi di venire a capo di tutto questo mistero?”
“M-mistero? Non so di che cosa parli?”
“Ohhh .;andiamo! A me puoi raccontare tutto piccolino!”
“Non mi sembra il caso! E poi non so neanche il tuo nome!”
“Perché avresti fiducia in me se ti rivelassi il mio nome Adam? Ti fidi solo di chi conosci? Ma allora come puoi fidarti di te stesso piccolo smemorato?”
“Non sono piccolo e tantomeno smemorato! “
“Ma certo!!!”
“Che cosa vuoi da me?”
“Io? Sei tu che vuoi qualcosa da me! Io sono qui a gustare il mio dolce pasto..mi stai importunando tu non io..”
“Perché ci fissi?”
“Purtroppo siete seduti di fronte a me..”
“Stupidaggini ! Tu sai qualcosa su di noi! E me lo devi dire!!”
“Io non devo fare proprio nulla Adam!” il tono diventò molto minaccioso.
“Se non lo vuoi fare spontaneamente ti costringerò con la forza!” La lama di energia blu si materializzò sul dorso della mano…la clientela si allarmò.
“Sì avanti.. prova a trafiggermi con la tua lama psionica biondino…”
“Adam cosa stai facendo?” una mano si posò sulla spalla scoperta del ragazzo.. era Gilian.
“Ecco il piccolo sacerdote.. cosa ci fai con questi quattro poco di buono?”
“Sono qui per calmare il mio amico…”
“Amico? Dovresti sceglierti meglio le tue amicizie Gilian..loro ti porteranno alla morte!”
“E tu che ne sai??!!” rincalzò Adam.. anche gli altri si alzarono.
“Più di quanto pensi caro mio ma purtroppo” si alzò dalla sedia ”voi avete qualcosa di più urgente alla quale prestare attenzione…”
Improvvisamente la porta della locanda si spalancò violentemente e cinque soldati entrarono di prepotenza nella sala.. erano gli stessi del pomeriggio e il cadavere prese a parlare. ”Ci hanno segnalato che forse vi sono dei clandestini immigrati in questo locale” Si avvicino a Adam e gli altri ignorando completamente la figura ammantata.
“Potremmo vedere i vostri documenti signori?”.
“Documenti? Noi non abbiamo documenti..” disse Gilian.
“Ma guarda! Il chierichetto della fiamma ha il coraggio di rivolgermi la parola!” Un pugno violentissimo fece stramazzare al suolo Gilian intontito. Gli altri estrassero le armi.
“Non vi conviene peggiorare la vostra situazione schifosi profughi! Dovete seguirci alla caserma Deneith per essere interrogati! Girare per la città senza alcun documento è un’infrazione gravissima della legge marziale!!! Buttate le armi!”
“Io non vi seguirò da nessuna parte” dichiarò Triex.
All’improvviso una nebbia blu si propagò per tutta la locanda coprendo a tutti la visuale e generando panico nella clientela. Seguì un rumore acuto, un bagliore elettrico e il rumore di vetro che andava in frantumi.

Edited by hanjalou - 12/7/2007, 20:05
 
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